La Povertà a Napoli al Tempo del Covid e della Cattiva Politica
Commenti e Pensieri al Servizio di TV7 TG1 e sul perché Napoli non si Ribella alla Cattiva Politica
https://www.facebook.com/watch/?v=422166555775600
Riflessioni
Il Comune di Napoli ogni 10 giorni invia un buono spesa a 37.000 famiglie (dal valore di 150 ai 300€).
È ovviamente una misura d’emergenza che al suo interno crea “involontariamente” divario.
Se è vero che ogni mese vengono messi in circolazione 25 Milioni* d’euro nell’economia cittadina (*225€x37.000Px3S), per fare la spesa, questi soldi purtroppo girano solo nei supermercati, creando ulteriore divario tra la grande distribuzione [GDO] in città, spezzando ulteriormente le gambe ulteriormente ai piccoli commercianti! Divario tra grandi imprenditori e piccoli imprenditori e commercianti.Bella l’idea di Balsamo, apprezzo la sua praticità, ha avuto una buona idea: l’SMS, ma lo sviluppo politico è assente!
Credo che questo sia un esempio lampante di quando un tecnico risolve un problema, ma di come i problemi per il bene di tutti necessitano (e qua manca) di una buona #politica!
Sempre nel servizio rifletto su un altro dato, non meno allarmante: che a #Napoli 1 famiglia su 4 riceve Aiuti di Stato!
Visto che secondo altri dati statistici a Napoli 1 persona su 3 lavora nel pubblico impiego.
Questi dati insieme alla situazione debitoria che erediterà la città dovrebbe farci insorgere…
Ma niente ci facciamo riempire la pancia, perché è risaputo che a pancia piena le rivoluzioni non avvengono mai al Mezzogiorno